Nel corso di questi ultimi mesi si è parlato molto della fine del mercato tutelato ma l’obbligo per le utenze domestiche di passare al Mercato Libero dell’Energia è stato spostato di un altro anno, quindi a partire dal 2023.
La decisione è stata presa dalla Commissione Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, con un apposito emendamento al Decreto Milleproroghe.
Questa manovra dovrebbe servire a salvaguardare il benessere degli utenti che, dopo la crisi economica causata dal COVID-19, si potrebbero ritrovare in una condizione ancora più destabilizzante.
In particolare, alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle hanno affermato che:
“Nel 2019 le famiglie che hanno aderito al mercato libero hanno pagato l’energia elettrica in media il 26% in più rispetto a quelle che sono ancora nel mercato di maggior tutela: con il nostro intervento abbiamo evitato che nel 2022, oltre alle conseguenze della pandemia, famiglie e microimprese debbano anche subire un pesante aumento delle bollette”.
Ma è davvero così?
L’ingresso nel mercato libero può causare un aumento dei costi e una diminuzione delle tutele?
Tabella dei Contenuti
Mercato libero vs Maggior Tutela
Il termine “maggior tutela” trae in inganno, in quanto non esiste un mercato non tutelato e non è nemmeno vero che il consumatore è più tutelato rispetto al mercato libero, anzi.
Sicuramente ci sono numerose insidie nel mercato libero dell’energia, questo è innegabile, tuttavia se le decisioni vengono adeguatamente ponderate o supportate da professionisti del settore, le opportunità per i consumatori sono parecchio ghiotte e favorevoli.
Facendo una rapida analisi su cosa il mercato libero può offrire:
- Aderire ad offerte a prezzo fisso (a differenza del servizio di maggior tutela che il prezzo varia ogni mese ed è stabilito trimestralmente da ARERA, senza possibilità di trattativa per il consumatore).
- Aderire quando si vuole ad offerte più vantaggiose, in base alle proprie esigenze.
- Poter accedere a servizi sempre più all’avanguardia e personalizzati sulle proprie esigenze.
- Poter gestire le utenze con un unico fornitore.
Insomma, le opportunità del mercato libero sono molto più vantaggiose di quelle del Servizio di Maggior Tutela.
Se non ti ho ancora convinto, vorrei ricordarti che pochi mesi fa SEN (Servizio Elettrico Nazionale, principale fornitore in Italia del Servizio di Maggior Tutela), ha preso una multa dall’Antitrust di 3,5 milioni di euro per pratiche scorrette nei confronti dei consumatori.
Siamo sicuri che la proroga della cessazione del SMT siano a favore dei consumatori?
Quando terminerà il servizio di maggior tutela?
Le date proposte per la cessazione slitterebbero così al 1° luglio 2021 per le PMI e al 1°gennaio 2023 per domestici e micro imprese.
- Caratteristiche: Tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di €, oppure potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15kW.
- Scadenza: Luglio 2021
- Caratteristiche: consumatori privati, famiglie, associazioni e le microimprese che non rientrano nei requisiti delle PMI
- Scadenza: gennaio 2023
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