Dal 1 aprile 2019 l’Autorità ha deciso di ridurre dell’8- 9 % i prezzi dell’elettricità e del metano sul mercato tutelato. Negli ultimi anni queste due fonti di energia, hanno subito una forte oscillazione di prezzi arrivando nel 2018 a un aumento decisivo : +11,4% nell’elettricità e + 13,6% nel metano, conseguentemente al fatto che nei loro criteri di fissazione si è accentuata la componente del mercato a breve del metano, che influenza anche i prezzi dell’elettricità. Il problema principale quando si parla di energia è proprio l’instabilità dei prezzi perchè questa produce una forte incertezza generale, soprattutto sul versante degli investimenti a causa dell’imprevedibilità dei ritorni. Una situazione delicata per il nostro Paese se consideriamo che il Piano Nazionale Integrato Energia Clima ha dichiarato che, nei prossimi anni, gli investimenti dovrebbero avere un aumento significativo per raggiungere gli obbiettivi fissati al 2030. Quello che non dobbiamo dimenticare è che a decidere sarà esclusivamente il mercato. Se i prezzi si manterranno bassi la domanda aumenterà complicando i processi di decarbonizzazione e la tenuta del sistema elettrico.
Dobbiamo inoltre prevedere inoltre un inasprimento della concorrenza sui mercati finali. Il calo dei prezzi decretato dall’Autorità varrà sul mercato tutelato destinato a famiglie e piccole imprese. Per questo motivo anche gli operatori presenti sul mercato libero dovranno ridurre i loro prezzi per continuare ad attrarre i consumatori al di fuori della tutela.
La concorrenza nel mercato dell’energia è destinata a diventare sempre più spietata a seguito anche dell’entrata al suo interno delle Big Oil, che propongono offerte decisamente allettanti per i consumatori: Equinor,Total, BP, Royal Dutch Shell, che con la sua First Utility si è posta l’obbiettivo di divenire nel 2030 la maggior utility elettrica al mondo.
Dopo mesi di accese discussioni e la crescente attenzione posta al tema della sostenibilità ambientale a parte dell’opinione pubblica si stanno muovendo i primi passi verso la realizzazione di un pianeta Plastic free. Il Consiglio Ue ha infatti ha deciso di applicare la direttiva che prevede il divieto dal 2021 dell’utilizzo di oggetti in plastica monouso, quali ad esempio cannucce, piatti e posate. Inoltre, gli Stati membri si sono impegnati a raggiungere il 90% della raccolta delle bottiglie di plastica entro il 2029. E ancora, entro il 2025 le bottiglie di plastica dovranno avere un contenuto riciclato di almeno il 25%, destinato a salire del 30% entro il 2030.
La Toscana fa da apripista prevedendo il divieto d’utilizzo della plastica già a partire da quest’estate: tutti gli stabilimenti balneari della costa ( 900 per l’esattezza) saranno plastic free proprio a partire dalla stagione 2019. La costa Toscana dice “NO” a stoviglie di plastica, che saranno sostituite da quelle biodegradabili o biocompostabili. Per chi non rispetterà la norma è prevista una multa.
L’Accordo “Spiagge sostenibili” firmata da Regione, Anci Toscana e associazioni dei balneari prevede un percorso per recepire in una legge toscana le disposizioni della direttiva europea sull’economia circolare, anticipandone l’entrata in vigore. L’Accordo prevede anche l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle spiagge cosiddette “libere”. A fine stagione è inoltre previsto un premio per la spiaggia toscana più sostenibile.
Dal prossimo Settembre la Toscana si sta preparando per prevedere anche l’esclusione della plastica monouso presso le mense della strutture della Regione, degli enti, delle agenzie regionali e dagli enti del Servizio sanitario regionale.